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Sicilian Stories Page 15

by Giovanni Verga


  But the chief shepherd, who knew better because he had heard the matter discussed in the square when he visited the village on Sunday, told the events exactly as they had occurred, after farmer Agrippino had left. They were no longer getting married because it had come to

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  8. December 13.

  risaputo che Mara di massaro Agrippino se la intendeva con don Alfonso, il signorino, il quale aveva conosciuta Mara da piccola; e massaro Neri aveva detto che il suo ragazzo voleva che fosse onorato come suo padre, e delle corna in casa non ne voleva altre che quelle dei suoi buoi.

  Jeli era lì presente anche lui, seduto in circolo cogli altri a colezione, e in quel momento stava affettando il pane. Egli non disse nulla, ma l’appetito gli andò via per quel giorno.

  Mentre conduceva al pascolo le pecore tornò a pensare a Mara quando era ragazzina, che stavano insieme tutto il giorno e andavano nella valle del Jacitano e sul poggio alla Croce, ed ella stava a guardarlo col mento in aria mentre egli si arrampicava a prendere i nidi sulle cime degli alberi; e pensava anche a don Alfonso il quale veniva a trovarlo dalla villa vicina e si sdraiavano bocconi sull’erba a stuzzicare con un fuscellino i nidi di grilli. Tutte quelle cose andava rimuginando per ore ed ore, seduto sull’orlo del fossato, tenendosi i ginocchi fra le braccia, e i noci alti di Tebidi, e le folte macchie dei valloni, e le pendici delle colline verdi di sommacchi, e gli ulivi grigi che si addossavano nella valle come nebbia, e i tetti rossi del casamento, e il campanile «che sembrava un manico di saliera» fra gli aranci del giardino. – Qui la campagna gli si stendeva dinanzi brulla, deserta, chiazzata dall’erba riarsa, sfumando silenziosa nell’afa lontana.

  In primavera, appena i baccelli delle fave cominciavano a piegare il capo, Mara venne alla Salonia col babbo e la mamma, e il ragazzo e l’asinello, a raccogliere le fave, e tutti insieme venivano a dormire alla fattoria per quei due o tre giorni che durò la raccolta. Jeli in tal modo vedeva la ragazza mattina e sera, e spesso sedevano accanto sul muric-ciuolo dell’ovile, a discorrere insieme, mentre il ragazzo contava le pecore. – Mi pare d’essere a Tebidi, diceva Mara, quando eravamo piccoli, e stavamo sul ponticello della viottola.

  Jeli si rammentava di ogni cosa anche lui, sebbene non dicesse nulla perché era stato sempre un ragazzo giudizioso e di poche parole.

  Finita la raccolta, alla vigilia della partenza, Mara venne a salutare il giovanotto, nel tempo che ei stava facendo la ricotta, ed era tutto intento a raccogliere il siero colla cazza. – Ora ti dico addio, gli disse ella, perché domani torniamo a Vizzini.

  – Come sono andate le fave?

  – Male sono andate! la lupa le ha mangiate tutte questo anno.

  the attention of farmer Neri’s son that farmer Agrippino’s Mara had an “understanding” with Don Alfonso, the young gentleman, who had known Mara since she was little; and farmer Neri had said that his boy wanted to be respected like his father and didn’t want any horns in his house except those of his oxen.

  Jeli was also present, seated in the lunch circle with the rest. At that moment he was slicing the bread. He said nothing, but he lost his appetite for the rest of that day.

  While he was leading his flock to the pasture, his thoughts turned back to Mara as a little girl, when they kept each other company all day long, going to the Valley of Jacitano and Cross Hill, and she’d stand there looking at him with her chin in the air while he climbed up to gather nests in the treetops. He also thought back to Don Alfonso, who used to come from the nearby country house to meet him, and how they’d stretch out on their bellies in the grass and poke crickets’ nests with a twig. He kept on ruminating over all those things for hours and hours, sitting on the edge of the ditch, his knees clasped in his arms: the tall walnut trees at Tebidi, the dense shrubbery in the ravines, the hillsides green with sumac, the gray olive trees clustering in the valley like mist, the red roofs of the housing compound, and the bell tower that “resembled the handle of a saltcellar” amid the orange trees in the orchard. Here, the countryside that spread out in front of him was bleak, deserted, dotted with parched grass, fading away silently into the sultry distance.

  In spring, as soon as the beanpods began to bend their heads, Mara came to Salonia with her father and mother, the boy and the donkey, to pick the beans, and they’d all come to sleep in the farmhouse for the two or three days that the picking lasted. In that way Jeli saw the girl morning and evening, and they frequently sat next to the low wall of the sheepfold, talking to each other while the boy counted the sheep. “I feel as if I were at Tebidi, when we were small,” Mara said, “and we stood on the little bridge on the path.”

  Jeli, too, remembered everything, though he said nothing about it because he had always been a judicious lad, and one of few words.

  After the beanpicking, on the eve of departure, Mara came to take her leave of the young man, at a time when he was making ricotta and was fully concentrated on collecting the whey with the big iron spoon. “I’m saying good-bye now,” she said, “because tomorrow we’re going back to Vizzini.”

  “How did the beans turn out?”

  “Badly! The ‘wolf’ weed9 ate them all up this year.”

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  9. Or: “dry rot.”

  – Dipende dalla pioggia che è stata scarsa, disse Jeli, noi siamo stati costretti ad uccidere anche le agnelle perché non avevano da mangiare; su tutta la Salonia non è venuta tre dita di erba.

  – Ma a te poco te ne importa. Il salario l’hai sempre, buona o mal’annata!

  – Sì, è vero, disse lui: ma mi rincresce dare quelle povere bestie in mano al beccajo.

  – Ti ricordi quando sei venuto per la festa di San Giovanni, ed eri rimasto senza padrone?

  – Sì, me ne ricordo.

  – Fu mio padre che ti allogò qui, da massaro Neri.

  – E tu perché non l’hai sposato il figlio di massaro Neri?

  – Perché non c’era la volontà di Dio. Mio padre è stato sfortunato, riprese di lì a poco. Dacché ce ne siamo andati a Marineo ogni cosa ci è riescita male. La fava, il seminato, quel pezzetto di vigna che ci abbiamo lassù. Poi mio fratello è andato soldato, e ci è morta pure una mula che valeva quarant’onze.

  – Lo so, rispose Jeli, la mula baia!

  – Ora che abbiamo perso la roba, chi vuoi che mi sposi?

  Mara andava sminuzzando uno sterpolino di pruno, mentre parlava, col mento sul seno, e gli occhi bassi, e col gomito stuzzicava un po’ il gomito di Jeli, senza badarci. Ma Jeli cogli occhi sulla zangola anche lui non rispondeva nulla; ed ella riprese:

  – A Tebidi dicevano che saremmo stati marito e moglie, lo rammenti?

  – Sì, disse Jeli, e posò la cazza sull’orlo della zangola. Ma io sono un povero pecoraio e non posso pretendere alla figlia di un massaro come sei tu.

  La Mara rimase un pochino zitta e poi disse:

  – Se tu mi vuoi, io per me ti piglio volentieri.

  – Davvero?

  – Sì, davvero.

  – E massaro Agrippino che cosa dirà?

  – Mio padre dice che ora il mestiere lo sai, e tu non sei di quelli che vanno a spendere il loro salario, ma di un soldo ne fai due, e non mangi per non consumare il pane, così arriverai ad aver delle pecore anche tu, e ti farai ricco.

  – Se è così, conchiuse Jeli, ti piglio volentieri anch’io.

  – To’! gli disse Mara come si era fatto buio, e le pecore andavano tacendosi a poco a poco. Se vuoi un bacio adesso te lo dò, perché saremo marito e moglie.

  “It’s a matter of the rainfall, which has been sparse,” Jeli said. “We were forced to slaughter even the ewe lambs because they had nothing to eat. On all of Salonia the grass didn’t get three fingers high.”

  “But you don’t care much about that. You always get paid whether the year is good or bad!”

  “Yes, that’s true,” he said, “but I don’t enjoy handing those poor creatures over to the butcher.”

  “Remember when you came for the feast of St. John, and you had los
t your job?”

  “Yes, I remember.”

  “It was my father who found you this situation with farmer Neri.”

  “Why didn’t you marry farmer Neri’s son?”

  “Because it wasn’t the will of God! . . . My father has been unlucky,” she resumed shortly afterward. “Ever since we moved to Marineo, everything has turned out badly for us. The beans, the grain, that tiny vineyard we have up there. Then my brother went into the army, and on top of that a mule worth forty onze died on us.”

  “I know,” Jeli replied, “the bay mule.”

  “Now that we’ve lost our possessions, who do you expect would marry me?”

  Mara was breaking a thornbush twig into little pieces while she spoke, her chin on her bosom and her eyes cast down; with her elbow she was poking Jeli’s elbow a little without paying attention. But Jeli, whose eyes were on the ricotta vessel, didn’t make any reply, and she continued:

  “At Tebidi people used to say we’d be man and wife, remember?”

  “Yes,” Jeli said, placing the iron spoon on the rim of the vessel. “But I’m just a poor shepherd, and I can’t ask the hand of a tenant farmer’s daughter like you.”

  Mara remained silent for a bit, then said:

  “If you’ll have me, I’d gladly take you.”

  “Really?”

  “Yes, really.”

  “And what will farmer Agrippino say?”

  “My father says that by now you know your new job, and you’re not one of those who squander their pay; rather, you make two soldi out of every one, and you eat sparingly to save bread, so that one day you’ll have sheep of your own and get rich.”

  “If that’s how things are,” Jeli concluded, “I’ll gladly take you, too.”

  “A deal!” said Mara. It had gotten dark, and the sheep were gradually growing quiet. “If you want a kiss now, I’ll give you one, because we’re going to be married.”

  Jeli se lo prese in santa pace, e non sapendo che dire soggiunse:

  – Io t’ho sempre voluto bene, anche quando volevi lasciarmi pel figlio di massaro Neri; ma non ebbe cuore di dirgli di quell’altro.

  – Non lo vedi? eravamo destinati! conchiuse Mara.

  Massaro Agrippino infatti disse di sì, e la gnà Lia mise insieme presto presto un giubbone nuovo, e un paio di brache di velluto per il genero. Mara era bella e fresca come una rosa, con quella mantellina bianca che sembrava l’agnello pasquale, e quella collana d’ambra che le faceva il collo bianco; sicché Jeli quando andava per le strade al fianco di lei, camminava impalato, tutto vestito di panno e di velluto nuovo, e non osava soffiarsi il naso, col fazzoletto di seta rosso, per non farsi scorgere, e i vicini e tutti quelli che sapevano la storia di Don Alfonso gli ridevano sul naso. Quando Mara disse sissignore, e il prete gliela diede in moglie con un gran crocione, Jeli se la condusse a casa, e gli parve che gli avessero dato tutto l’oro della Madonna, e tutte le terre che aveva visto cogli occhi.

  – Ora che siamo marito e moglie, – le disse giunti a casa, seduto di faccia a lei e facendosi piccino piccino, – ora che siamo marito e moglie posso dirtelo che non mi par vero come tu m’abbia voluto . . . mentre avresti potuto prenderne tanti meglio di me . . . così bella e graziosa come sei! . . .

  Il poveraccio non sapeva dirle altro, e non capiva nei panni nuovi dalla contentezza di vedersi Mara per la casa, che rassettava e toccava ogni cosa, e faceva la padrona. Egli non trovava il verso di spiccicarsi dall’uscio per tornarsene alla Salonia; quando fu venuto il lunedì, indugiava nell’assettare sul basto dell’asinello le bisacce e il tabarro e il paracqua incerato. – Tu dovresti venirtene alla Salonia anche te! diceva alla moglie che stava a guardarlo dalla soglia. Tu dovresti venirtene con me. – Ma la donna si mise a ridere, e gli rispose che ella non era nata a far la pecoraia, e non aveva nulla da andare a farci alla Salonia.

  Infatti Mara non era nata a far la pecoraia, e non ci era avvezza alla tramontana di gennaio quando le mani si irrigidiscono sul bastone, e sembra che vi caschino le unghie, e ai furiosi acquazzoni, in cui l’acqua vi penetra fino alle ossa, e alla polvere soffocante delle strade, quando le pecore camminano sotto il sole cocente, e al giaciglio duro e al pane muffito, e alle lunghe giornate silenziose e solitarie, in cui per la campagna arsa non si vede altro di lontano, rare volte, che qualche contadino nero dal sole, il quale si spinge innanzi silenzioso l’asinello, per la strada bianca e interminabile.

  Jeli took the kiss with calm pleasure. Not knowing what to say, he added:

  “I’ve always loved you, even when you wanted to leave me for farmer Neri’s son.” But he didn’t have the courage to mention the other man to her.

  “Don’t you see? We were meant for each other,” Mara said in conclusion.

  Indeed, farmer Agrippino gave his consent, and Mis’ Lia quickly put together a new jacket and a pair of velvet trousers for her son-in-law. Mara was as beautiful and bright as a rose; in her white shoulder cape she looked like an Easter lamb, and her amber necklace made her throat look white, so that when Jeli went down the roads beside her he walked stiffly, dressed up in broadcloth and new velvet. He didn’t dare blow his nose with his red silk handkerchief, to avoid being noticed; the neighbors and everyone else who knew the story of Don Alfonso laughed in his face. When Mara said: “I do” and the priest made a big cross over her as he pronounced her a married woman, Jeli led her home; he felt as if he had been given all the gold of the Madonna and all the land his eyes had ever seen.

  “Now that we’re man and wife,” he said when they had arrived home, and he was sitting face to face with her, making himself inconspicuous, “now that we’re man and wife, I can tell you that I just can’t believe that you’ve accepted me . . . when you could have chosen so many better men . . . beautiful and graceful as you are! . . .”

  The poor fellow didn’t know what else to say to her; he felt that he would burst his new finery, he was so pleased to see Mara in his house, handling and straightening out everything, and acting the housewife. He couldn’t tear himself away from the door to return to Salonia. When Monday came, he lingered over the task of arranging the saddlebags, heavy cloak, and waxed umbrella on the donkey’s packsaddle. “You ought to come to Salonia, too!” he said to his wife, who was standing on the threshold watching him. “You ought to come with me.” But the woman started laughing, and replied that she wasn’t cut out to be a shepherdess and had no business at Salonia.

  Mara was indeed not born to be a shepherdess; she wasn’t used to the January north wind, when your hands grow numb on the staff and your nails seem to be falling off; or to the furious downpours in which the rain soaks you to the bones; or to the choking dust on the roads when the sheep walk beneath the broiling sun; or to the hard sleeping places and the moldy bread, and the long days of lonely silence in which nothing is seen in the distance in the scorched countryside except, very occasionally, some deeply suntanned peasant silently driving

  Almeno Jeli sapeva che Mara stava al caldo sotto le coltri, o filava davanti al fuoco, in crocchio colle vicine, o si godeva il sole sul balla-tojo, mentre egli tornava dal pascolo stanco ed assetato, o fradicio di pioggia, o quando il vento spingeva la neve dentro il casolare, e spegneva il fuoco di sarmenti. Ogni mese Mara andava a riscuotere il salario dal padrone, e non le mancavano né le uova nel pollaio, né l’olio nella lucerna, né il vino nel fiasco. Due volte al mese poi Jeli andava a trovarla, ed ella lo aspettava sul ballatojo, col fuso in mano; e dopo che egli avea legato l’asino nella stalla e toltogli il basto, messogli la biada nella greppia, e riposta la legna sotto la tettoja nel cortile, o quel che portava in cucina, Mara l’aiutava ad appendere il tabarro al chiodo, e a togliersi le gambiere di pelle, davanti al focolare, e gli versava il vino, metteva a bollire la minestra, apparecchiava il desco, cheta cheta e previdente come una brava massaia, nel tempo stesso che gli parlava di questo e di quello, della chioccia che aveva messo a covare, della tela che era sul telaio, del vitello che allevavano, senza dimenticare una sola delle faccenduole che a
ndava facendo. Jeli quando si trovava in casa sua, si sentiva d’essere di più del papa.

  Ma la notte di Santa Barbara tornò a casa ad ora insolita, che tutti i lumi erano spenti nella stradicciuola, e l’orologio della città suonava la mezzanotte. Egli veniva perché la cavalla che il padrone aveva lasciata al pascolo s’era ammalata all’improvviso, e si vedeva chiaro che quella era cosa che ci voleva il maniscalco subito subito, e ce n’era voluto per condurla sino in paese, colla pioggia che cadeva come una fiumara, e colle strade dove si sprofondava sino a mezza gamba. Tuttavia ebbe un bel bussare e chiamar Mara da dietro l’uscio, gli toccò d’aspettare mezzora sotto la grondaja, sicché l’acqua gli usciva dalle calcagna. Sua moglie venne ad aprirgli finalmente, e cominciò a strapazzarlo peggio che se fosse stata lei a scorazzare per i campi con quel tempaccio. – O cos’hai? gli domandava lui.

  – Ho che m’hai fatto paura a quest’ora! che ti par ora da cristiani questa? Domani sarò ammalata!

  – Va’ a coricarti, il fuoco l’accenderò io.

  – No, bisogna che vada a prender la legna.

  – Andrò io.

  – No, ti dico!

  Quando Mara ritornò colla legna nelle braccia Jeli le disse:

  his donkey ahead of him along the endless white road. At least Jeli knew that Mara was lying warmly under her blankets, or spinning in front of the fire, amid a group of neighbor women, or enjoying the sun on the veranda, while he was returning from the pasture weary and parched, or sopping with rain, or the wind was driving the snow into his hut and blowing out the vine-runner fire. Every month Mara would go to collect his pay from his master, and she didn’t lack eggs in her henhouse, oil in her lamp, or wine in her flask. Then, twice a month Jeli would come to see her; she’d be waiting on the veranda, spindle in hand. After he had tied up the donkey in the stable and removed its packsaddle, placed fodder in its manger, and put the firewood under the lean-to in the yard or carried some into the kitchen, Mara would help him hang his cloak on its nail and take off his leather leggings in front of the hearth, and would pour wine for him, start the soup boiling, and set the table, doing all this very quietly and prudently like a good housekeeper, while she spoke to him about this and that, about the hen that had started to brood, the cloth she had on the loom, and the calf they were raising, not forgetting a single one of the chores she was busy with. When Jeli was at home, he felt grander than the Pope.

 

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