Non pur quell’ una bella ignuda mano.
Non Tesin, Po, Varo, Arno, Adige e Tebro.
Non veggio ove scampar mi possa omai.
Nova angeletta sovra l’ ale accorta.
O aspettata in ciel, beata e bella.
O bella man, che mi distringi ‘l core.
O cameretta che già fosti un porto.
O d’ ardente virtute ornata e calda.
O dolci sguardi, o parolette accorte.
O giorno, o ora, o ultimo momento.
O Invidia, nemica di virtute.
O misera ed orribil visione.
O passi sparsi, o pensier vaghi e pronti.
O tempo, o ciel volubil che fuggendo.
Occhi miei lassi, mentre ch’ io vi giro.
Occhi miei, oscurato è ‘l nostro sole.
Occhi, piangete; accompagnate il core.
Ogni giorno mi par più di mill’ anni.
Oimè il bel viso! oimè il soave sguardo!
Onde tolse Amor l’ oro e di qual vena.
Or che ‘l ciel e la terra e ‘l vento tace.
Or hai fatto l’ estremo di tua possa.
Or vedi, Amor, che giovinetta donna.
Orso, al vostro destrier si può ben porre.
Orso, e’ non furon mai fiumi nè stagni.
Ov’ è la fronte che con picciol cenno.
Ove ch’ i’ posi gli occhi lassi o giri.
Pace non trovo, e non ho da far guerra.
Padre del ciel, dopo i perduti giorni.
Parrà forse ad alcun, che ‘n lodar quella.
Pasco la mente d’ un sì nobil cibo.
Passa la nave mia colma d’ oblio.
Passato è ‘l tempo omai, lasso! che tanto.
Passer mai solitario in alcun tetto.
Per far una leggiadra sua vendetta.
Per mezzo i boschi inospiti e selvaggi.
Per mirar Policleto a prova fiso.
Perch’ io t’ abbia guardato di menzogna.
Perchè al viso d’ Amor portava insegna.
Perchè la vita è breve.
Perchè quel che mi trasse ad amar prima.
Perseguendomi Amor al luogo usato.
Piangete, donne, e con voi pianga Amore.
Pien d’ infinita e nobil maraviglia.
Pien d’ un vago pensier, che me desvia.
Pien di quella ineffabile dolcezza.
Piovonmi amare lagrime dal viso.
Più di me lieta non si vede a terra.
Più volte Amor m’ avea già detto: scrivi.
Più volte già dal bel sembiante umano.
Po, ben puo’ tu portartene la scorza.
Poco era ad appressarsi agli occhi miei.
Poi che ‘l cammin m’ è chiuso di mercede.
Poi che mia speme è lunga a venir troppo.
Poi che voi ed io più volte abbiam provato.
Poichè la vista angelica serena.
Poichè per mio destino.
Pommi ove ‘l sol occide i fiori e l’ erba.
Poscia che mia fortuna in forza altrui.
Qual donna attende a gloriosa fama.
Qual mio destin, qual forza o qual inganno.
Qual paura ho, quando mi torna a mente.
Qual più diversa e nova.
Qual ventura mi fu, quando dall’ uno.
Quand’ io mi volgo indietro a mirar gli anni.
Quand’ io movo i sospiri a chiamar voi.
Quand’ io son tutto volto in quella parte.
Quand’ io v’ odo parlar si dolcemente.
Quand’ io veggio dal ciel scender l’ Aurora.
Quando ‘l pianeta che distingue l’ ore.
Quando ‘l sol bagna in mur l’ aurato carro.
Quando ‘l voler, che con duo sproni ardenti.
Quando ad un giogo ed in Un tempo quivi.
Quando Amor i begli occhi a terra inchina.
Quando dal proprio sito si rimove.
Quando fra l’ altre donne ad ora ad ora.
Quando giugne per gli occhi al cor profondo.
Quando giunse a Simon l’ alto concetto.
Quando il suave mio fido conforto.
Quando mi vene innanzi il tempo e ‘l loco.
Quanta invidia ti porto, avara terra.
Quante fiate al mio dolce ricetto.
Quanto più desiose l’ ali spando.
Quanto più m’ avvicino al giorno estremo.
Quel ch’ infinita providenza ed arte.
Quel che ‘n Tessaglia ebbe le man sì pronte.
Quel foco, ch’ io pensai che fosse spento.
Quel rosignuol che sì soave piagne.
Quel sempre acerbo ed onorato giorno.
Quel sol che mi mostrava il cammin destro.
Quel vago impallidir che ‘l dolce riso.
Quel vago, dolce, caro, onesto sguardo.
Quel, che d’ odore e di color vincea.
Quell’ antiquo mio dolce empio signore.
Quella fenestra, ove l’ un sol si vede.
Quella per cui con Sorga ho cangiat’ Arno.
Quelle pietose rime, in ch’ io m’ accorsi.
Quest’ anima gentil che si diparte.
Questa Fenice dell’ aurata piuma.
Questa leggiadra e gloriosa Donna.
Questa umil fera, un cor di tigre o d’ orsa.
Questo nostro caduco e fragil bene.
Qui dove mezzo son, Sennuccio mio.
Qui reposan quei caste e felice ossa.
Rapido fiume che d’ alpestra vena.
Real natura, angelico intelletto.
Rimansi addietro il sestodecim’ anno.
Ripensando a quel ch’ oggi il ciel onora.
Rotta è l’ alta Colonna, e ‘l verde Lauro.
S’ Amor non è, che dunque è quel ch’ i’ sento?
S’ Amor novo consiglio non n’ apporta.
S’ amore o morte non dà qualche stroppio.
S’ il dissi mai, ch’ i’ venga in odio a quella.
S’ io avessi pensato che sì care.
S’ io credessi per morte essere scarco.
S’ io fossi stato fermo alla spelunca.
S’ onesto amor può meritar mercede.
S’ una fede amorosa, un cor non finto.
Se ‘l dolce sguardo di costei m’ ancide.
Se ‘l pensier che mi strugge.
Se ‘l sasso ond’ è più chiusa questa valle.
Se al principio risponde il fine e ‘l mezzo.
Se bianche non son prima ambe le tempie.
Se col cieco desir che ‘l cor distrugge.
Se l’ onorata fronde, che prescrive.
Se la mia vita dall’ aspro tormento.
Se lamentar augelli, o Verdi fronde.
Se mai foco per foco non si spense.
Se quell’ aura soave de’ sospiri.
Se Virgilio ed Omero avessin visto.
Se voi poteste per turbati segni.
Sennuccio mio, benchè doglioso e solo.
Sennuccio, i’ vo’ che sappi in qual maniera.
Sente l’ aura mia antica, e i dolci colli.
Sì breve è ‘l tempo e ‘l pensier sì veloce.
Si è debile il filo a cui s’ attene.
Sì tosto come avvien che l’ arco scocchi.
Sì traviato è ‘l folle mio desio.
Siccome eterna vita è veder Dio.
Signor mio caro, ogni pensier mi tira.
Solea dalla fontana di mia vita.
Solea lontana in sonno consolarme.
Soleano i miei pensier soavemente.
Soleasi nel mio cor star bella e viva.
Solo e pensoso i più deserti campi.
Son animali al mondo di sì altera.
Spinse amor e dolor ove ir non debbe.
Spirto felice, che sì dolcemente.
Spirto gentil che quelle membra reggi.
Stanci già di mirar, non sazio ancora.
Standomi un giorno solo alla finestra.
Stiamo, Amor, a veder la
gloria nostra.
Tacer non posso, e temo non adopre.
Tempo era omai da trovar pace o tregua.
Tennemi Amor anni ventuno ardendo.
Tornami a mente, anzi v’ è dentro quella.
Tra quantunque leggiadre donne e belle.
Tranquillo porto avea mostrato Amore.
Tutta la mia fiorita e verde etade.
Tutto ‘l di piango; e poi la notte, quando.
Una candida cerva sopra l’ erba.
Una donna più bella assai che ‘l sole.
Vago augelletto che cantando vai.
Valle che d’ lamenti miei se’ piena.
Verdi panni, sanguigni, oscuri o persi.
Vergine bella che di sol vestita.
Vergognando talor ch’ ancor si taccia.
Vidi fra mille donne una già tale.
Vincitore Alessandro l’ ira vinse.
Vinse Annibal, e non seppe usar poi.
Vive faville uscian de’ duo bei lumi.
Voglia mi sprona; Amor mi guida e scorge.
Voi, ch’ ascoltate in rime sparse il suono.
Volgendo gli occhi al mio novo colore.
Volo con l’ ali de’ pensieri al cielo.
Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena.
LIST OF POEMS IN ALPHABETICAL ORDER
BALLATA I.
BALLATA I.
BALLATA II.
BALLATA III.
BALLATA IV.
BALLATA V.
BALLATA VI.
CANZONE I.
CANZONE I.
CANZONE II.
CANZONE II.
CANZONE III.
CANZONE III.
CANZONE IV.
CANZONE IV.
CANZONE IX.
CANZONE V.
CANZONE V.
CANZONE VI.
CANZONE VI.
CANZONE VII.
CANZONE VII.
CANZONE VIII.
CANZONE VIII.
CANZONE X.
CANZONE XI.[R]
CANZONE XII.
CANZONE XIII.
CANZONE XIV.
CANZONE XIX.
CANZONE XV.
CANZONE XVI.
CANZONE XVII.
CANZONE XVIII.
CANZONE XX.
CANZONE XXI.
MADRIGALE I.
MADRIGALE II.
MADRIGALE III.
MADRIGALE IV.
PART I.
PART I.
PART I.
PART I.
PART II
PART II.
PART II.
PART II.
PART III
PART III.
PART III.
PART IV.
PART IV.
SESTINA I.
SESTINA I.
SESTINA II
SESTINA III.
SESTINA IV.
SESTINA V.
SESTINA VI.
SESTINA VII.
SESTINA VIII.
SONNET C.
SONNET CC.
SONNET CCI.
SONNET CCII.
SONNET CCIII.
SONNET CCIV.
SONNET CCIX.
SONNET CCV.
SONNET CCVI.
SONNET CCVII.
SONNET CCVIII.
SONNET CCX.
SONNET CCXI.
SONNET CCXII.
SONNET CCXIII.
SONNET CCXIV.
SONNET CCXIX.
SONNET CCXV.
SONNET CCXVI.
SONNET CCXVII.
SONNET CCXVIII.
SONNET CCXX.
SONNET CCXXI.
SONNET CCXXII.
SONNET CCXXIII.
SONNET CCXXIV.
SONNET CCXXV.
SONNET CCXXVI.
SONNET CCXXVII.
SONNET CI.
SONNET CII.
SONNET CIII.
SONNET CIV.
SONNET CIX.
SONNET CL.
SONNET CLI.
SONNET CLII.
SONNET CLIII.
SONNET CLIV.
SONNET CLIX.
SONNET CLV.
SONNET CLVI.
SONNET CLVII.
SONNET CLVIII.
SONNET CLX.
SONNET CLXI.
SONNET CLXII.
SONNET CLXIII.
SONNET CLXIV.
SONNET CLXIX.
SONNET CLXV.
SONNET CLXVI.
SONNET CLXVII.
SONNET CLXVIII.
SONNET CLXX.
SONNET CLXXI.
SONNET CLXXII.
SONNET CLXXIII.
SONNET CLXXIV.
SONNET CLXXIX.
SONNET CLXXV.
SONNET CLXXVI.
SONNET CLXXVII.
SONNET CLXXVIII.
SONNET CLXXVIII.
SONNET CLXXX.
SONNET CLXXXI.
SONNET CLXXXII.
SONNET CLXXXIII.
SONNET CLXXXIV.
SONNET CLXXXIX.
SONNET CLXXXV.
SONNET CLXXXVI.
SONNET CLXXXVII.
SONNET CV.
SONNET CVI.
SONNET CVII.
SONNET CVIII.
SONNET CX.
SONNET CXC
SONNET CXCI.
SONNET CXCII.
SONNET CXCIII.
SONNET CXCIV.
SONNET CXCIX.
SONNET CXCV.
SONNET CXCVI.
SONNET CXCVII.
SONNET CXCVIII.
SONNET CXI.
SONNET CXII.
SONNET CXIII.
SONNET CXIV.
SONNET CXIX.
SONNET CXL.
SONNET CXLI.
SONNET CXLII.
SONNET CXLIII.
SONNET CXLIV
SONNET CXLIX.
SONNET CXLV.
SONNET CXLVI.
SONNET CXLVII.
SONNET CXLVIII.
SONNET CXV.
SONNET CXVI.
SONNET CXVII.
SONNET CXVIII.
SONNET CXX.
SONNET CXXI.
SONNET CXXII.
SONNET CXXIII.
SONNET CXXIV.
SONNET CXXIX.
SONNET CXXV.
SONNET CXXVI.
SONNET CXXVII.
SONNET CXXVIII.
SONNET CXXX.
SONNET CXXXI.
SONNET CXXXII.
SONNET CXXXIII.
SONNET CXXXIV.
SONNET CXXXIX.
SONNET CXXXV.
SONNET CXXXVI.
SONNET CXXXVII.
SONNET CXXXVIII.
SONNET FOUND IN LAURA’S TOMB.
SONNET I.
SONNET I.
SONNET II.
SONNET II.
SONNET III.
SONNET III.
SONNET IV.
SONNET IV.
SONNET IX.
SONNET IX.
SONNET L.
SONNET L.
SONNET LI.
SONNET LI.
SONNET LII.
SONNET LII.
SONNET LIII.
SONNET LIII.
SONNET LIV.
SONNET LIV.
SONNET LIX.
SONNET LIX.
SONNET LV.
SONNET LV.
SONNET LVI.
SONNET LVI.
SONNET LVII.
SONNET LVII.
SONNET LVIII.
SONNET LVIII.
SONNET LX.
SONNET LX.
SONNET LXI.
SONNET LXI.
SONNET LXII.
SONNET LXII.
SONNET LXIII.
SONNET LXIII.
SONNET LXIV.
SONNET LXIV.
SONNET LXIX.
SONNET LXIX.
SONNET LXV.
SONNET LXV
.
SONNET LXVI.
SONNET LXVI.
SONNET LXVII.
SONNET LXVII.
SONNET LXVIII.
SONNET LXVIII.
SONNET LXX.
SONNET LXX.
SONNET LXXI.
SONNET LXXI.
SONNET LXXII.
SONNET LXXII.
SONNET LXXIII.
SONNET LXXIII.
SONNET LXXIV.
SONNET LXXIV.
SONNET LXXIX.
SONNET LXXIX.
SONNET LXXV.
SONNET LXXV.
SONNET LXXVI.
SONNET LXXVI.
SONNET LXXVII.
SONNET LXXVII.
SONNET LXXVIII.
SONNET LXXVIII.
SONNET LXXX.
SONNET LXXX.
SONNET LXXXI.
SONNET LXXXI.
SONNET LXXXII.
SONNET LXXXII.
SONNET LXXXIII.
SONNET LXXXIII.
SONNET LXXXIV.
SONNET LXXXIV.
SONNET LXXXIX.
SONNET LXXXIX.
SONNET LXXXV.
SONNET LXXXV.
SONNET LXXXVI.
SONNET LXXXVI.
SONNET LXXXVII.
SONNET LXXXVII.
SONNET LXXXVIII.
SONNET LXXXVIII.
SONNET V.
SONNET V.
SONNET VI.
SONNET VI.
SONNET VII.
SONNET VII.
SONNET VIII.
SONNET VIII.
SONNET X.
SONNET X.
SONNET XC.
SONNET XC.
SONNET XCI.
SONNET XCII.
SONNET XCIII.
SONNET XCIV.
SONNET XCIX.
SONNET XCV.
SONNET XCVI.
SONNET XCVII.
SONNET XCVIII.
SONNET XI.
SONNET XI.
SONNET XII.
SONNET XII.
SONNET XIII.
SONNET XIII.
SONNET XIV.
SONNET XIV.
SONNET XIX.
SONNET XIX.
SONNET XL.
SONNET XL.
SONNET XLI.
SONNET XLI.
SONNET XLII.
SONNET XLII.
SONNET XLIII.
SONNET XLIII.
SONNET XLIV.
SONNET XLIV.
SONNET XLIX.
SONNET XLIX.
SONNET XLV.
SONNET XLV.
SONNET XLVI.
SONNET XLVI.
SONNET XLVII.
SONNET XLVII.
SONNET XLVIII.
SONNET XLVIII.
SONNET XV.
SONNET XV.
SONNET XVI.
SONNET XVI.
SONNET XVII.
SONNET XVII.
SONNET XVIII.
SONNET XVIII.
SONNET XX.
SONNET XX.
SONNET XXI.
SONNET XXI.
SONNET XXII.
SONNET XXII.
SONNET XXIII.
SONNET XXIII.
SONNET XXIV.
SONNET XXIV.
SONNET XXIX.
SONNET XXIX.
SONNET XXV.
SONNET XXV.
SONNET XXVI.
SONNET XXVI.
SONNET XXVII.
SONNET XXVII.
SONNET XXVIII.
SONNET XXVIII.
SONNET XXX.
Collected Poetical Works of Francesco Petrarch Page 51