Selected Poems of Giovanni Pascoli
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of cornflower, larkspur, and poppy.
They listen in vain for the usual murmurs
in the sky-blue silence of morning.
Farther on, in the morning’s silence,
they’re threshing wheat on the farm.
Field, where is your deep, even sea
with its delicate netting of husks that sieve
the full moon? Crickets chirp and chirp
in ditches, ditches where fireflies hide.
And at dusk, when lightning sighs,
they scour the cleared field for grain
while farther off, near the coast,
the mill rumbles in the mild dusk.
L’assiuolo
Dov’era la luna? chè il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù . . .
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù . . .
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più? . . .);
e c’era quel pianto di morte . . .
chiù . . .
Owl
Where was the moon? The sky
swam in dawn’s pearled dew
while apple and almond trees
strained for a better view.
Lightning gusts
broke black clouds
and a call came from the fields:
hooo . . .
Stars sparkled, rare,
in the milky mist.
I could hear the lull of the sea,
asleep, and a swish of leaves,
and a throb in my heart
like an echo of crying.
Far off, the sound of a sob:
hooo . . .
Across the gleaming peaks,
wind sighed and shivered.
Crickets strummed
their silver strings
(by hidden doors that might
swing wide no more? . . .)
and as before, those tears of death . . .
hooo . . .
Temporale
Un bubbolìo lontano . . .
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.
Storm
A crackling, far off . . .
The horizon a breach of red
as if waves had caught fire:
then higher—white
shreds of cloud on hills
blown black: a lone
home in the lull of night—
the wing of a gull.
Pioggia
Cantava al buio d’aia in aia il gallo.
E gracidò nel bosco la cornacchia:
il sole si mostrava a finestrelle.
Il sol dorò la nebbia della macchia,
poi si nascose; e piovve a catinelle.
Poi tra il cantare delle raganelle
guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.
Stupìano i rondinotti dell’estate
di quel sottile scendere di spille:
era un brusìo con languide sorsate
e chiazze larghe e picchi a mille a mille;
poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:
di stille d’oro in coppe di cristallo.
Rain
Through darkened yards, a rooster crowed.
The rook in the shrubbery cackled.
Sunlight peered through windowed clouds.
It gilded the fog in the thicket, then hid;
and the rain came down in buckets.
Then, through a racket of frogs, a ray
of yellow sunlight stretched across the grass.
Summer’s baby swallows blinked
among the slower, scattered drops:
a hum of languid sips, and larger
splashes mixed with little pins; a few
last sobs, then rarer drops: the ting
of golden rain in bowls of glass.
Novembre
Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore . . .
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l’estate,
fredda, dei morti.
November
Gemlike the air and the sunlight so clear
you search for petals on apricot trees
and the hawthorn’s light scent
seeps through the heart . . .
but the hawthorn is dry, and the sky
is a stitch-work, sewn by branches’
black thread. The air’s empty, and earth
echoes your tread.
Silence settles: on tufts of wind,
all you hear are the leaves, distant and falling
on far garden beds. This is the cold
summer of the dead.
Il fiume
Fiume che là specchiasti un casolare
co’ suoi rossi garofani, qua mura
d’erme castella, e tremula verzura;
eccoti giunto al fragoroso mare:
ed ecco i flutti verso te balzare
su dall’interminabile pianura,
in larghe file; e nella riva oscura
questa si frange, e quella in alto appare;
tituba e croscia. E là, donde tu lieto,
di sasso in sasso, al piè d’una betulla,
sgorghi sonoro tra le brevi sponde;
a un po’ d’auretta scricchiola il canneto,
fruscia il castagno, e forse una fanciulla
sogna a quell’ombre, al mormorìo dell’onde.
The River
Back there, river, you reflect red phlox
in a farmyard, here you mirror a wall
and a castle long locked; there, a quiver of green
and here, you reach the roar of the sea:
and here all the ripples come billowing
toward you, rising in rows from a limitless
plain, and a wave breaks on the dark
of the shore, and another stretches
and crashes. And there, you gurgle
past roots of a birch, rock
over rock, between narrow banks;
in a breeze, the reeds whistle and a chestnut tree
creaks, in whose shade a girl may be dreaming
to the lapped beat and murmur of the waves.
In chiesa
Sciama con un ronzìo d’api la gente
dalla chiesetta in sul colle selvaggio;
e per la sera limpida di maggio
vanno le donne, a schiera, lente lente;
e passano tra l’alta erba stridente,
e pare una fiorita il lor passaggio:
le attende a valle tacito il villaggio
con le capanne chiuse e sonnolente.
Ma la chiesetta ancor nell’alto svaria
tra le betulle, e il tetto d’un intenso
rossor sfavilla nel silenzio alpestre.
Il rombo delle pie laudi nell’aria
palpi
ta ancora; un lieve odor d’incenso
sperdesi tra le mente e le ginestre.
At Church
Like humming bees, the townfolk leave
the little church atop the hill;
slowly, women make their way
through May’s fine evening air.
As if on petaled floats they move
in clusters through the chirping grass;
the shuttered huts in town below
wait sleepily, in silence.
But still the hilltop chapel flashes
light between the birches: its rooftop
glitters red against the alpine calm.
The prayer’s drone still sweeps the air;
a mild scent of incense roams
between the mint and common broom.
Mare
M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
Sea
Eyes to the window, I watch the sea:
waves topple, stars travel.
I watch waves fall, stars fall:
a flicker calls, a pulse answers.
Now water breathes, and a breeze
leaves a silver bridge on the sea.
Bridge, cast over smooth pools:
Where do you lead? For whom?
Sogno
Per un attimo fui nel mio villaggio,
nella mia casa. Nulla era mutato.
Stanco tornavo, come da un vïaggio;
stanco, al mio padre, ai morti, ero tornato.
Sentivo una gran gioia, una gran pena;
una dolcezza ed un’angoscia muta.
—Mamma?—È là che ti scalda un po’ di cena—
Povera mamma! e lei, non l’ho veduta.
Dream
For a moment I’d come back home,
to my town. Nothing had changed.
I felt drained, as if from a trip. I’d come
to see them, my father, the dead.
I felt a deep joy, a deep dread.
A sweetness, and a mute grief.
And Mama? Just there, warming
your supper. But she wasn’t anywhere.
Il lampo
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d’un tratto;
come un occhio, che, largo, esterrefatto,
s’aprì si chiuse, nella notte nera.
Lightning
And sky and earth were revealed:
earth bruised and reeling, pitched.
Sky clotted and dire, undone:
stark white in the stunned chaos,
a home appeared, disappeared
in one spark: as an eye, huge
and terrified, opens, shuts, in the dark.
Il tuono
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d’arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s’udì di madre, e il moto di una culla.
Thunder
And in the night black as the void:
fast, with a rip like a cliff crashing down,
the shudder of thunder cracked open.
Cracked, then echoing back, then rolled
into silence. Cresting, then broken, then gone.
Now the soft song of a mother was heard,
and a cradle’s soothing sway.
Dalla spiaggia
I
C’è sopra il mare tutto abbonacciato
il tremolare quasi d’una maglia:
in fondo in fondo un ermo colonnato,
nivee colonne d’un candor che abbaglia:
una rovina bianca e solitaria,
là dove azzurra è l’acqua come l’aria:
il mare nella calma dell’estate
ne canta tra le sue larghe sorsate.
II
O bianco tempio che credei vedere
nel chiaro giorno, dove sei vanito?
Due barche stanno immobilmente nere,
due barche in panna in mezzo all’infinito.
E le due barche sembrano due bare
smarrite in mezzo all’infinito mare;
e piano il mare scivola alla riva
e ne sospira nella calma estiva.
From the Shore
I
On the smooth sea, a sudden gleam
of light like a shimmer of chainmail.
far off, a colonnade takes shape
from the froth and clouds’ glitter:
white ruins, afloat, remotely
where the water is blue as the air—
Between long sips in the summer’s
calm, the sea sings of them.
II
Temple I thought I had seen,
white, in the clear day—gone.
Two boats sit dark and still,
stalled in the midst of the infinite.
And the two boats seem two coffins,
lost in the midst of the infinite sea—
In the summery calm, as the sea
slips to shore, it sighs for them.
Notte di neve
Pace! grida la campana,
ma lontana, fioca. Là
un marmoreo cimitero
sorge, su cui l’ombra tace:
e ne sfuma al cielo nero
un chiarore ampio e fugace.
Pace! pace! pace! pace!
nella bianca oscurità.
Night Snow
Peace, cries the bell
though distant, dim
in the graveyard’s marbled
swell, where shade is mute.
There, the fleeting whiteness
lifts and blurs with the sky’s
deep black. Peace! Peace, peace,
peace, in the pitch-white dark.
I gigli
Nel mio villaggio, dietro la Madonna
dell’acqua, presso a molti pii bisbigli,
sorgono sopra l’esile colonna
verde i miei gigli:
miei, chè a deporne i tuberi in quel canto
del suo giardino fu mia madre mesta.
D’altri è il giardino: di mia madre (è tanto! . . .)
nulla più resta.
Sono tanti anni! . . . Ma quei gigli ogni anno
escono ancora a biancheggiar tra folti
cesti d’ortica; ed ora . . . ora saranno
forse già còlti.
Forse già sono su l’altar, lì presso,
a chieder acqua, or ch’è mietuto il grano,
per il granturco: e nel pregar sommesso
meridïano,
guardando i gigli, alcuna ebbe un fugace
ricordo; e chiede che Maria mi porti
nella mia casa, per morirvi in pace
presso i miei morti.
Lilies
In my town, behind the Madonna of the Waters
who gathers mumbled prayers to her skirt,
there rise—by the slender green column—my own
Easter lilies:
mine, as my mother once buried their bulbs
in the garden. The garden’s now tended by others.
Of my mother (it’s been years), no trace
remains.
Times have changed. But still, every year, those lilies
appear—white between thick tufts of nettles;
And now . . . who knows if they’re blooming or picked
for display.
/> Already they might, on an altar, need water;
already, wheat has been cleared from the fields
for corn. And in the murmurings
of morning prayer,
a woman sees the lilies and remembers
for a moment; she asks that Mary
bring me home, to die beside my loved ones
gone away.
from Primi poemetti / First Little Poems
La quercia caduta
Dov’era l’ombra, or sè la quercia spande
morta, nè più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo: era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidïetti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto . . . d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.
Fallen Oak
Where there was shade, the oak has dropped
dead limbs. No longer does it dare the wind.
Those passing say: that tree was tall!
Small springtime nests still dangle
from the few last boughs above.
Those passing say: how good it was!
All those passing praise it. All cut off
a bough. At dusk they carry
bundles home. In the air, a weeping song . . .
a blackcap seeks a nest that’s gone.
L’aquilone
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch’erbose hanno le soglie:
un’aria d’altro luogo e d’altro mese
e d’altra vita: un’aria celestina
che regga molte bianche ali sospese . . .