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Selected Poems of Giovanni Pascoli

Page 6

by Giovanni Pascol


  of cornflower, larkspur, and poppy.

  They listen in vain for the usual murmurs

  in the sky-blue silence of morning.

  Farther on, in the morning’s silence,

  they’re threshing wheat on the farm.

  Field, where is your deep, even sea

  with its delicate netting of husks that sieve

  the full moon? Crickets chirp and chirp

  in ditches, ditches where fireflies hide.

  And at dusk, when lightning sighs,

  they scour the cleared field for grain

  while farther off, near the coast,

  the mill rumbles in the mild dusk.

  L’assiuolo

  Dov’era la luna? chè il cielo

  notava in un’alba di perla,

  ed ergersi il mandorlo e il melo

  parevano a meglio vederla.

  Venivano soffi di lampi

  da un nero di nubi laggiù;

  veniva una voce dai campi:

  chiù . . .

  Le stelle lucevano rare

  tra mezzo alla nebbia di latte:

  sentivo il cullare del mare,

  sentivo un fru fru tra le fratte;

  sentivo nel cuore un sussulto,

  com’eco d’un grido che fu.

  Sonava lontano il singulto:

  chiù . . .

  Su tutte le lucide vette

  tremava un sospiro di vento:

  squassavano le cavallette

  finissimi sistri d’argento

  (tintinni a invisibili porte

  che forse non s’aprono più? . . .);

  e c’era quel pianto di morte . . .

  chiù . . .

  Owl

  Where was the moon? The sky

  swam in dawn’s pearled dew

  while apple and almond trees

  strained for a better view.

  Lightning gusts

  broke black clouds

  and a call came from the fields:

  hooo . . .

  Stars sparkled, rare,

  in the milky mist.

  I could hear the lull of the sea,

  asleep, and a swish of leaves,

  and a throb in my heart

  like an echo of crying.

  Far off, the sound of a sob:

  hooo . . .

  Across the gleaming peaks,

  wind sighed and shivered.

  Crickets strummed

  their silver strings

  (by hidden doors that might

  swing wide no more? . . .)

  and as before, those tears of death . . .

  hooo . . .

  Temporale

  Un bubbolìo lontano . . .

  Rosseggia l’orizzonte,

  come affocato, a mare:

  nero di pece, a monte,

  stracci di nubi chiare:

  tra il nero un casolare:

  un’ala di gabbiano.

  Storm

  A crackling, far off . . .

  The horizon a breach of red

  as if waves had caught fire:

  then higher—white

  shreds of cloud on hills

  blown black: a lone

  home in the lull of night—

  the wing of a gull.

  Pioggia

  Cantava al buio d’aia in aia il gallo.

  E gracidò nel bosco la cornacchia:

  il sole si mostrava a finestrelle.

  Il sol dorò la nebbia della macchia,

  poi si nascose; e piovve a catinelle.

  Poi tra il cantare delle raganelle

  guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.

  Stupìano i rondinotti dell’estate

  di quel sottile scendere di spille:

  era un brusìo con languide sorsate

  e chiazze larghe e picchi a mille a mille;

  poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:

  di stille d’oro in coppe di cristallo.

  Rain

  Through darkened yards, a rooster crowed.

  The rook in the shrubbery cackled.

  Sunlight peered through windowed clouds.

  It gilded the fog in the thicket, then hid;

  and the rain came down in buckets.

  Then, through a racket of frogs, a ray

  of yellow sunlight stretched across the grass.

  Summer’s baby swallows blinked

  among the slower, scattered drops:

  a hum of languid sips, and larger

  splashes mixed with little pins; a few

  last sobs, then rarer drops: the ting

  of golden rain in bowls of glass.

  Novembre

  Gemmea l’aria, il sole così chiaro

  che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,

  e del prunalbo l’odorino amaro

  senti nel cuore . . .

  Ma secco è il pruno, e le stecchite piante

  di nere trame segnano il sereno,

  e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante

  sembra il terreno.

  Silenzio, intorno: solo, alle ventate,

  odi lontano, da giardini ed orti,

  di foglie un cader fragile. È l’estate,

  fredda, dei morti.

  November

  Gemlike the air and the sunlight so clear

  you search for petals on apricot trees

  and the hawthorn’s light scent

  seeps through the heart . . .

  but the hawthorn is dry, and the sky

  is a stitch-work, sewn by branches’

  black thread. The air’s empty, and earth

  echoes your tread.

  Silence settles: on tufts of wind,

  all you hear are the leaves, distant and falling

  on far garden beds. This is the cold

  summer of the dead.

  Il fiume

  Fiume che là specchiasti un casolare

  co’ suoi rossi garofani, qua mura

  d’erme castella, e tremula verzura;

  eccoti giunto al fragoroso mare:

  ed ecco i flutti verso te balzare

  su dall’interminabile pianura,

  in larghe file; e nella riva oscura

  questa si frange, e quella in alto appare;

  tituba e croscia. E là, donde tu lieto,

  di sasso in sasso, al piè d’una betulla,

  sgorghi sonoro tra le brevi sponde;

  a un po’ d’auretta scricchiola il canneto,

  fruscia il castagno, e forse una fanciulla

  sogna a quell’ombre, al mormorìo dell’onde.

  The River

  Back there, river, you reflect red phlox

  in a farmyard, here you mirror a wall

  and a castle long locked; there, a quiver of green

  and here, you reach the roar of the sea:

  and here all the ripples come billowing

  toward you, rising in rows from a limitless

  plain, and a wave breaks on the dark

  of the shore, and another stretches

  and crashes. And there, you gurgle

  past roots of a birch, rock

  over rock, between narrow banks;

  in a breeze, the reeds whistle and a chestnut tree

  creaks, in whose shade a girl may be dreaming

  to the lapped beat and murmur of the waves.

  In chiesa

  Sciama con un ronzìo d’api la gente

  dalla chiesetta in sul colle selvaggio;

  e per la sera limpida di maggio

  vanno le donne, a schiera, lente lente;

  e passano tra l’alta erba stridente,

  e pare una fiorita il lor passaggio:

  le attende a valle tacito il villaggio

  con le capanne chiuse e sonnolente.

  Ma la chiesetta ancor nell’alto svaria

  tra le betulle, e il tetto d’un intenso

  rossor sfavilla nel silenzio alpestre.

  Il rombo delle pie laudi nell’aria

  palpi
ta ancora; un lieve odor d’incenso

  sperdesi tra le mente e le ginestre.

  At Church

  Like humming bees, the townfolk leave

  the little church atop the hill;

  slowly, women make their way

  through May’s fine evening air.

  As if on petaled floats they move

  in clusters through the chirping grass;

  the shuttered huts in town below

  wait sleepily, in silence.

  But still the hilltop chapel flashes

  light between the birches: its rooftop

  glitters red against the alpine calm.

  The prayer’s drone still sweeps the air;

  a mild scent of incense roams

  between the mint and common broom.

  Mare

  M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:

  vanno le stelle, tremolano l’onde.

  Vedo stelle passare, onde passare:

  un guizzo chiama, un palpito risponde.

  Ecco sospira l’acqua, alita il vento:

  sul mare è apparso un bel ponte d’argento.

  Ponte gettato sui laghi sereni,

  per chi dunque sei fatto e dove meni?

  Sea

  Eyes to the window, I watch the sea:

  waves topple, stars travel.

  I watch waves fall, stars fall:

  a flicker calls, a pulse answers.

  Now water breathes, and a breeze

  leaves a silver bridge on the sea.

  Bridge, cast over smooth pools:

  Where do you lead? For whom?

  Sogno

  Per un attimo fui nel mio villaggio,

  nella mia casa. Nulla era mutato.

  Stanco tornavo, come da un vïaggio;

  stanco, al mio padre, ai morti, ero tornato.

  Sentivo una gran gioia, una gran pena;

  una dolcezza ed un’angoscia muta.

  —Mamma?—È là che ti scalda un po’ di cena—

  Povera mamma! e lei, non l’ho veduta.

  Dream

  For a moment I’d come back home,

  to my town. Nothing had changed.

  I felt drained, as if from a trip. I’d come

  to see them, my father, the dead.

  I felt a deep joy, a deep dread.

  A sweetness, and a mute grief.

  And Mama? Just there, warming

  your supper. But she wasn’t anywhere.

  Il lampo

  E cielo e terra si mostrò qual era:

  la terra ansante, livida, in sussulto;

  il cielo ingombro, tragico, disfatto:

  bianca bianca nel tacito tumulto

  una casa apparì sparì d’un tratto;

  come un occhio, che, largo, esterrefatto,

  s’aprì si chiuse, nella notte nera.

  Lightning

  And sky and earth were revealed:

  earth bruised and reeling, pitched.

  Sky clotted and dire, undone:

  stark white in the stunned chaos,

  a home appeared, disappeared

  in one spark: as an eye, huge

  and terrified, opens, shuts, in the dark.

  Il tuono

  E nella notte nera come il nulla,

  a un tratto, col fragor d’arduo dirupo

  che frana, il tuono rimbombò di schianto:

  rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,

  e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,

  e poi vanì. Soave allora un canto

  s’udì di madre, e il moto di una culla.

  Thunder

  And in the night black as the void:

  fast, with a rip like a cliff crashing down,

  the shudder of thunder cracked open.

  Cracked, then echoing back, then rolled

  into silence. Cresting, then broken, then gone.

  Now the soft song of a mother was heard,

  and a cradle’s soothing sway.

  Dalla spiaggia

  I

  C’è sopra il mare tutto abbonacciato

  il tremolare quasi d’una maglia:

  in fondo in fondo un ermo colonnato,

  nivee colonne d’un candor che abbaglia:

  una rovina bianca e solitaria,

  là dove azzurra è l’acqua come l’aria:

  il mare nella calma dell’estate

  ne canta tra le sue larghe sorsate.

  II

  O bianco tempio che credei vedere

  nel chiaro giorno, dove sei vanito?

  Due barche stanno immobilmente nere,

  due barche in panna in mezzo all’infinito.

  E le due barche sembrano due bare

  smarrite in mezzo all’infinito mare;

  e piano il mare scivola alla riva

  e ne sospira nella calma estiva.

  From the Shore

  I

  On the smooth sea, a sudden gleam

  of light like a shimmer of chainmail.

  far off, a colonnade takes shape

  from the froth and clouds’ glitter:

  white ruins, afloat, remotely

  where the water is blue as the air—

  Between long sips in the summer’s

  calm, the sea sings of them.

  II

  Temple I thought I had seen,

  white, in the clear day—gone.

  Two boats sit dark and still,

  stalled in the midst of the infinite.

  And the two boats seem two coffins,

  lost in the midst of the infinite sea—

  In the summery calm, as the sea

  slips to shore, it sighs for them.

  Notte di neve

  Pace! grida la campana,

  ma lontana, fioca. Là

  un marmoreo cimitero

  sorge, su cui l’ombra tace:

  e ne sfuma al cielo nero

  un chiarore ampio e fugace.

  Pace! pace! pace! pace!

  nella bianca oscurità.

  Night Snow

  Peace, cries the bell

  though distant, dim

  in the graveyard’s marbled

  swell, where shade is mute.

  There, the fleeting whiteness

  lifts and blurs with the sky’s

  deep black. Peace! Peace, peace,

  peace, in the pitch-white dark.

  I gigli

  Nel mio villaggio, dietro la Madonna

  dell’acqua, presso a molti pii bisbigli,

  sorgono sopra l’esile colonna

  verde i miei gigli:

  miei, chè a deporne i tuberi in quel canto

  del suo giardino fu mia madre mesta.

  D’altri è il giardino: di mia madre (è tanto! . . .)

  nulla più resta.

  Sono tanti anni! . . . Ma quei gigli ogni anno

  escono ancora a biancheggiar tra folti

  cesti d’ortica; ed ora . . . ora saranno

  forse già còlti.

  Forse già sono su l’altar, lì presso,

  a chieder acqua, or ch’è mietuto il grano,

  per il granturco: e nel pregar sommesso

  meridïano,

  guardando i gigli, alcuna ebbe un fugace

  ricordo; e chiede che Maria mi porti

  nella mia casa, per morirvi in pace

  presso i miei morti.

  Lilies

  In my town, behind the Madonna of the Waters

  who gathers mumbled prayers to her skirt,

  there rise—by the slender green column—my own

  Easter lilies:

  mine, as my mother once buried their bulbs

  in the garden. The garden’s now tended by others.

  Of my mother (it’s been years), no trace

  remains.

  Times have changed. But still, every year, those lilies

  appear—white between thick tufts of nettles;

  And now . . . who knows if they’re blooming or picked

  for display.

/>   Already they might, on an altar, need water;

  already, wheat has been cleared from the fields

  for corn. And in the murmurings

  of morning prayer,

  a woman sees the lilies and remembers

  for a moment; she asks that Mary

  bring me home, to die beside my loved ones

  gone away.

  from Primi poemetti / First Little Poems

  La quercia caduta

  Dov’era l’ombra, or sè la quercia spande

  morta, nè più coi turbini tenzona.

  La gente dice: Or vedo: era pur grande!

  Pendono qua e là dalla corona

  i nidïetti della primavera.

  Dice la gente: Or vedo: era pur buona!

  Ognuno loda, ognuno taglia. A sera

  ognuno col suo grave fascio va.

  Nell’aria, un pianto . . . d’una capinera

  che cerca il nido che non troverà.

  Fallen Oak

  Where there was shade, the oak has dropped

  dead limbs. No longer does it dare the wind.

  Those passing say: that tree was tall!

  Small springtime nests still dangle

  from the few last boughs above.

  Those passing say: how good it was!

  All those passing praise it. All cut off

  a bough. At dusk they carry

  bundles home. In the air, a weeping song . . .

  a blackcap seeks a nest that’s gone.

  L’aquilone

  C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,

  anzi d’antico: io vivo altrove, e sento

  che sono intorno nate le viole.

  Son nate nella selva del convento

  dei cappuccini, tra le morte foglie

  che al ceppo delle quercie agita il vento.

  Si respira una dolce aria che scioglie

  le dure zolle, e visita le chiese

  di campagna, ch’erbose hanno le soglie:

  un’aria d’altro luogo e d’altro mese

  e d’altra vita: un’aria celestina

  che regga molte bianche ali sospese . . .

 

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